A 30 anni dalla morte di Massimo Troisi, vale la pena pubblicare un’emozionante lettera scritta da un giovanissimo napoletano, studente di economia e commercio e con la passione per il cinema. Quel giovane si chiamava Paolo Sorrentino, e nella sua lettera dattiloscritta a Massimo Troisi traspare tutta la profonda passione per quello che poi sarebbe diventato il suo lavoro.
Gentile signor Troisi,
Mi chiamo Paolo Sorrentino, ho ventuno anni e sono nato a Napoli, abito al Vomero.
Ho fatto il liceo classico e studio Economia e Commercio.
Mi piace l’economia teorica ma allo stesso tempo sono un appassionato di cinema.
L’anno scorso ho frequentato un corso di sceneggiatura, svoltosi a Napoli e tenuto da Maurizio Fiume.
Successivamente ho scritto in collaborazione con altre due persone una sceneggiatura.
A luglio ho lavorato in qualità di “assistente alla regia” sul set del film “Ladri di futuro” di Enzo Decaro.
Ero andato a Roma con molto entusiasmo, ma poi sono rimasto abbastanza sconcertato per il clima di freddezza e di non-umanità che c’era sul set.
Forse la colpa è stata anche della mia riservatezza e della mia timidezza, ma ad ogni modo sono tornato a Napoli e ho preferito muovermi autonomamente, realizzando alcuni cortometraggi e tentando qualche approccio a Napoli con la Rai. Mi piacerebbe, però, ritentare e per questo motivo le chiedo di poter lavorare nel suo prossimo film in qualità di aiuto o di assistente alla regia.
Spero molto in una sua risposta, negativa o positiva che sia, e mi auguro di poter fare cinema piuttosto che lavorare in qualsiasi altro campo con la mia futura laurea in Economia e Commercio.
Distinti saluti.
L'articolo La commovente lettera di un 21enne Paolo Sorrentino al suo idolo: “Gentile signor Troisi…” proviene da Globalist.it.