“La verità è l’immagine migliore, la sua migliore propaganda”: così affermava Robert Capa, il fotografo che ha rivoluzionato il reportage di guerra. Sua l’immagine del soldato che cade, ormai fissata nell’immaginario collettivo.
Dal 14 maggio sarà possibile vedere a Milano una ricca selezione delle sue fotografie, oltre 300, nella mostra intitolata “L’Opera 1932-1954”, a cura di Gabriel Bauret, ospitata nelle sale del Museo Diocesano Carlo Maria Martini.
Le immagini proposte provengono dagli archivi dell’Agenzia Magnum Photos, co-fondata dallo stesso Capa; esse saranno collocate in ordine cronologico e organizzate in nove sezioni a tema, al fine di coinvolgere e guidare lo spettatore in un percorso emozionale. Con Capa, la quotidianità diventa simbolo di un’innocenza da preservare. Il suo obiettivo, infatti, registra i fatti da angolazioni diverse e mette al centro dell’inquadratura le vittime della storia, riuscendo a coglierne l’umanità con profonda empatia. Arricchiscono l’esposizione anche altri documenti e pubblicazioni, oltre all’unica registrazione sonora esistente con la voce del grande fotografo.
Lo sponsor principale della mostra è Dils, azienda leader del settore immobiliare. Il suo supporto si inserisce nell’ambito di “This is my Milano”, un programma pluriennale di iniziative a favore della città, avviato nel 2023. Il CEO dell’azienda ha dichiarato come il Museo Diocesano sia un’istituzione poliedrica “che negli anni ha avuto e continua a dimostrare la capacità di coniugare storia e milanesità con la contemporaneità e di portare spunti di approfondimento e spiritualità nella vita di tutti i giorni.”
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