di Francesco Tunda
Torna il bel sole lieto a sorridere tra le nuvole che non mollano i cieli della bassa Toscana ma che girano, per ora, alla larga dalla città: al terzo giorno il Palio risorgerà e finalmente, dopo due rinvii per pioggia, sarà stasera corso alle diciannove in punto.
I due giorni di attesa sono serviti alle contrade e ai fantini per sistemare le proprie strategie anche se c’è da stare sempre “attenti alle sorprese”, come recita un canto contradaiolo. E sono serviti, ai contradaioli, anche per rammentare le epiche gesta del passando e ricordare, così, cosa sia successo ogni qual volta il palio è stato rinviato per pioggia per due giorni consecutivi.
Memoria e archivi alla mano, la fortuna in casi simili, nel recente passato, ha arriso alla contrada della Civetta. Nell’agosto del 1976, dopo due giorni di pioggia, la contrada del Castellare vinse con l’accoppiata allora inarrivabile, Panezio e Aceto. Appena due anni dopo, questa volta il 4 luglio del 1979, toccò ancora alla Civetta alzare il Cencio questa volta con un cavallo altrettanto mitico, Quebel, montato da Tremoto. Se poi sfoglia il libro dei libri, custodito dai veri cultori del Palio, si scopre che il primato delle vittorie ottenute, dal dopoguerra a oggi, dopo un rinvio per pioggia, in testa c’è l’Oca (9) seguita dall’eterna rivale Torre (8) e poi dalla Tartuca e dal Leocorno (7). Le altre a seguire.
Dall’entrone del Palazzo Pubblico, dove i cavalli arriveranno direttamente dalle stalle di contrada, usciranno le solite accoppiate. I senesi lo sanno a mente ma ai non senesi conviene ricordare che, in questi casi, non si possono cambiare né cavalli né fantini. Allora ricordiamole dato che molti se ne saranno dimenticate: Montone (Ungaros, due palli corsi e Jonathan Bartoletti detto Scompiglio, 5 pallii vinti); Leocorno (Ares Elce, esordiente e Sebastiano Murtas detto Grandine, 11 pallii corsi nessuna vittoria; Lupa (Zenios, esordiente e Andrea Coghe detto Tempesta, 7 pallii corsi e 1 vinto); Civetta (Cripha, esordiente e Federico Guglielmi detto Tamurè, tre palii corsi nessuno vinto); Nicchio (Akida, esordiente e Elias Mannucci detto Turbine, palii corsi 8 nessuno vinto); Pantera (Viso d’Angelo, 4 pallii corsi e Enrico Bruschelli detto Bellocchio, 7 palii corsi, nessuno vinto);Bruco (Brivido Sardo, esordiente e Mattia Chiavassa detto Tambani, esordiente); Oca (Veranu, un palio corso e Giovanni Atzeni detto Tittia, 10 pallii vinti); Onda ( Tabacco, 6 palii corsi e Carlo Sanna detto Brigante 2 pallii vinti); Giraffa ( Ardrgliana, esordiente e Gabriele Puligheddu detto Granito, esordiente).
Anche tra i canapi, cioè alla partenza, rimangono le stesse posizioni del primo giorno perché non è mai stato abbassato il canape.
Il mossiere Bartolo Ambrosione avrà da tranquillizzare le contrade rivali che sono l’una a fianco all’altra: Montone e Nicchio (seconda e terza posizione); Civetta e Leocorno (quinta e sesta posizione). Con la Lupa di rincorsa che ha un cavallo assai ombroso e irascibile, Zenios.
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