di Luisa Marini
Questo fine settimana torna il Festival Cetona Cinema, rinato, nel 2019, dalle ceneri del format degli anni Settanta, che aveva animato la cittadina della provincia di Siena grazie alla presenza in zona di molte personalità del cinema, tra cui Ettore Scola e Nanni Loy.
Ad inaugurare il festival, venerdì sera, sarà il documentario Marcello di Mimma Nocelli, omaggio a Mastroianni, in occasione del centenario dalla nascita.
Il fil rouge che attraversa il programma di quest’anno è “Cinema e scrittura: l’arte della trasformazione”, con un focus particolare sull’adattamento come esperienza di mutamento. Legata a questo tema, sabato sera ci sarà la cansegna del Premio alla Carriera al regista Daniele Luchetti e allo scrittore Domenico Starnone per la realizzazione del film Confidenza, tratto dal suo romanzo omonimo, il cui adattamento ha coinvolto un altro noto scrittore e sceneggiatore, Francesco Piccolo.
La particolarità di questo festival sta nel Premio Ruggero Maccari, intitolato al noto sceneggiatore della Commedia all’italiana, storico compagno di scrittura di Scola in molti film tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta, tra i quali uno dei più noti è Il Sorpasso.
Maccari, a un certo punto della sua vita, scelse Cetona come buen retiro, e la ”Fondazione Lionello Balestrieri” (www.fondazionebalestrieri.com) due anni fa ha voluto dedicare alla sua memoria il concorso biennale per giovani sceneggiatori emergenti, che quest’anno ha come tema “Aspettando la gloria – La nuova Bohème”: un invito a raccontare la propria esperienza di giovani artisti, proponendo personaggi e riflessioni che incarnino in qualche modo un’idea contemporanea dell’antica bohème.
La Giuria, presieduta dal critico cinematografico Fabio Ferzetti, in cui è presente tra gli altri Barbara Maccari, quest’anno ha scelto 12 soggetti finalisti, e i vincitori verranno premiati nella serata di sabato. Evento raro nel panorama dei festival italiani, il premio è anche un laboratorio di scrittura cinematografica: per domenica sono previste tre Masterclass con gli autori presenti al festival.
“Sono moltissimi i film che sono stati tratti da romanzi, soprattutto grazie alla natura intrinseca di queste due forme narrative” – dichiara la regista Ludovica Fales, giurata e coordinatrice delle masterclass – “Ma spesso il rischio è quello di considerare il problema principale dell’adattamento la fedeltà all’opera originale. Qui si vuole superare questa visione, per andare ad esplorare questo passaggio e investigare le forme contemporanee di quest’arte della decostruzione attraverso il dialogo con autori, registi e sceneggiatori, per andare al cuore della relazione che sta alla base di tale processo, esplorandone l’elemento di autonomia e originalità”.
Una bella occasione, dunque, per analizzare il particolare rapporto tra letteratura e cinema e comprendere la relazione che si instaura tra le figure del cinema che collaborano alla creazione del film.
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