Non è solo la selezione del concorso, con annesso alto tasso di star, da Lady Gaga a Brad Pitt – nei commenti una delle edizioni più attese – a fare rumore. L’avvento della categoria dedicata alle serie tv è simbolo di modernità.
Debutterà Disclaimer di Alfonso Cuarón con Cate Blanchett, M – il figlio del secolo di Joe Wright con Luca Marinelli, Families like our di Tomas Vinterberg, Los Años Nuevos di Rodrigo Sorogoyen e come proiezione speciale Leopardi di Sergio Rubini con Leonardo Maltese.
Ci sono tanti esempi sparsi sia nella storia del Lido che in quella di altri festival come Cannes, ma sono limitati ad eventi non organici, qui invece nell’edizione dal 28 agosto al 7 settembre debutta una sezione vera e propria, per ora limitata a qualche titolo, poi si vedrà, al momento fuori concorso.
Già anni fa Venezia aveva aperto le porte ai film delle piattaforme streaming (il caso Netflix nel lontano 2015 con Beasts of no nation di Cary Fukunaga in concorso, cui seguì nel 2017 la produzione italiana Suburra la serie) in quanto “nuovo che avanza, sarebbe antistorico escluderlo”, come aveva sostenuto il direttore Alberto Barbera nel duello a distanza con Cannes.
C’è da dire inoltre che sempre più registi di razza sono tentati dalle serie come il premio Oscar messicano Alfonso Cuaron e che, se anche non si impegnano sulla tv, non considerano più la durata di un film come un limite umano per il pubblico tracimando ben oltre le due ore.
Quindi Alfonso Cuarón, Rodrigo Sorogoyen, Thomas Vinterberg e Joe Wright sono del pensiero che sono da ritenere film lunghissimi “che nulla hanno da partire con il linguaggio e le convenzioni delle serie televisive” e infatti aspirano anche ad una uscita evento al cinema. “La proposta integrale di queste quattro serie è sembrata un rischio degno di essere assunto, volendo perseguire l’impegno del festival di segnalare, se non anticipare, le tendenze più significative che si manifestano all’interno dell’universo cinema”, sottolinea Barbera.
Marinelli è Benito Mussolini, il figlio del secolo, nella serie M. dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale: una produzione kolossal – Sky, The Apartment in co-produzione con Pathé, in associazione con Small Forward Productions, in collaborazione con Fremantle, Cinecittà S.p.A. – con il regista dell’Ora più buia Joe Wright che mette al centro la nascita del fascismo in Italia e l’ascesa al potere del Duce. Cate Blachett e Kevin Kline sono le star di Disclaimer – La vita perfetta, l’incursione di sette ore nella serie tv di Alfonso Cuaron (premio Oscar per Gravity e Roma), un thriller psicologico di Apple Tv+ con Blanchett giornalista di successo che diventa suo malgrado protagonista di un romanzo scandalistico scritto per vendetta nei suoi confronti. Proiezione speciale nella nuova sezione di Venezia per la miniserie su Giacomo Leopardi prodotta da Rai Fiction con IBC Movie che vede Sergio Rubini alla regia e il giovane talento Leonardo Maltese (lanciato da Amelio nel Signore delle Formiche) nei panni del poeta di Recanati.
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