Il Museo Egizio di Torino apre a un evento atteso da tempo: il ritorno del prezioso corredo funerario della regina Nefertari, moglie di Ramesse II, dopo un tour internazionale di otto anni che ha toccato Olanda, Russia e Stati Uniti. Da oggi venerdì 9 agosto, i visitatori potranno ammirare questi tesori in un nuovo allestimento, realizzato con il sostegno della Fondazione Crt.
Nefertari, conosciuta con il rarissimo titolo di “Colei per la quale il sole splende”, non era una regina comune. La sua importanza è testimoniata dalla sua tomba (QV66) nella Valle delle Regine, scoperta 120 anni fa da Ernesto Schiaparelli. Considerata una delle più belle e meglio conservate dell’antico Egitto, la tomba è stata soprannominata “la Cappella Sistina dell’antico Egitto” per le dimensioni e le sue vivide immagini murali che narrano il viaggio della regina nell’aldilà.
Nonostante la tomba fosse già stata saccheggiata al momento della scoperta, Schiaparelli riuscì a recuperare oltre 50 oggetti preziosi, ora esposti al Museo Egizio. Tra questi, spiccano le statuette ushabti e l’amuleto Jeb, simbolo del dio Osiride. L’esposizione includerà anche un modello in scala della tomba e un video in 3D che permetterà ai visitatori di esplorare virtualmente il percorso nell’aldilà di Nefertari.
Il mistero avvolge ancora molti aspetti della vita di questa regina enigmatica. Dopo il 24° anno di regno di Ramesse II, Nefertari scompare misteriosamente dai registri storici, alimentando teorie su una possibile morte prematura o un ritiro dalla vita pubblica. È importante sottolineare che nonostante la grandiosità della sua tomba, i resti parziali della mummia non sono mai stati identificati con certezza essere quelli della Regina.
Un dettaglio affascinante, del corredo funerario, sono un paio di sandali elaborati, il cui scopo esatto rimane ad oggi un enigma per gli studiosi; questi, insieme agli altri reperti, testimoniano il lusso della vita regale egizia, ma anche la deificazione di Nefertari, rappresentata come una dea in alcuni templi – un onore raro anche per una regina.
Il direttore del Museo Egizio, Christian Greco, sottolinea: “Riportare nelle vetrine di inizio Novecento, volute da Schiaparelli, il corredo di Nefertari e contestualizzarlo attraverso video e tecnologie multimediali, oltre a foto provenienti dal nostro archivio storico, dimostra il grande dinamismo dell’Egizio“. Greco aggiunge che questo allestimento si inserisce in un momento che anticipa futuri cambiamenti e innovazioni del museo.
A sottolineare l’importanza di questa esposizione, all’inaugurazione vedremo la presenza di Tarek Tawfik, presidente dell’Associazione Internazionale Egittologi e direttore del Centro studi archeologici e patrimonio internazionale a Luxor.
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