Il movimento #MeToo ha innescato una rivoluzione silenziosa, riportando alla luce un inestimabile patrimonio artistico femminile a lungo trascurato. Come un’onda che spazza via la sabbia, ha svelato opere e storie di artiste che per secoli sono rimaste nascoste all’ombra di celebri colleghi maschi.
Oggi, le mostre che si terranno questo autunno celebrano questa rinascita, offriranno al pubblico l’opportunità di scoprire talenti nascosti e di rivalutare profondamente il contributo delle donne all’arte. Se fino a pochi anni fa era impensabile dedicare mostre monografiche esclusivamente a pittrici, oggi assistiamo a una proliferazione di eventi espositivi che celebrano le artiste del passato e del presente.
Un esempio emblematico è la riscoperta di Berthe Morisot, una delle poche donne a far parte del gruppo degli impressionisti. Due mostre, a Genova e a Torino, le sono dedicate, offrendo un’occasione unica per ammirare la sua sensibilità e la sua maestria nel catturare la luce.
Ma non solo il passato è protagonista, anche l’arte contemporanea vede un’importante presenza femminile. Niki de Saint Phalle, icona del femminismo e del Nouveau Réalisme, è celebrata al Mudec di Milano con una retrospettiva che ne ripercorre la carriera, segnata da un impegno costante nella lotta per i diritti delle donne.
Il panorama artistico contemporaneo è sempre più ricco di giovani artiste che, con le loro opere, offrono nuove prospettive e sfidano i canoni tradizionali. La Chola Poblete, artista argentina e attivista LGBTQ+, è la protagonista della mostra organizzata da Deutsche Bank al Mudec. A Firenze, invece, Helen Frankenthaler e Tracey Emin sono celebrate con due grandi retrospettive che ne esplorano l’opera e il pensiero.
Il viaggio alla scoperta dell’arte femminile prosegue a Venezia, con la mostra dedicata a Marina Apollonio, una delle protagoniste del movimento ottico-cinetico, e a Bergamo, dove Marina Abramović presenta una nuova installazione. A Roma, Anna Maria Fabriani è celebrata con una retrospettiva che ne ripercorre la carriera, mentre a Reggio Calabria è possibile ammirare le fotografie di Letizia Battaglia, icona del fotogiornalismo italiano.
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