di Giordano Casiraghi
Avrebbe compiuto 74 anni a fine settembre, Fausto Pirito ci ha lasciato lunedì 9 settembre 2024. Problemi di salute che perduravano e un Covid che ha peggiorato la situazione non gli hanno lasciato scampo. Da almeno una quindicina d’anni Pirito si era trasferito nell’Argarve in Portogallo e ogni sei mesi tornava nella sua Pontedera, dove aveva conosciuto sua moglie Laura.
Origini calabresi (era nato il 29 settembre 1950 a Caccùri, borgo medievale della Sila Jonica), laureato in Giurisprudenza, ha dedicato gran parte della sua vita alla musica. Nel corso del tempo Pirito è stato caporedattore di Tutto Musica & Spettacolo, direttore artistico di Rock Targato Italia e garante del Festival BresciaMusicArt diretto da Omar Pedrini, ideatore e curatore del Tributo ad Augusto Daolio e del contest Soms Experience, autore dei libri “In viaggio con I Nomadi” e “Vasco in concerto”, ha organizzato numerose manifestazioni a supporter del Dalai Lama, insieme a Massimo Stordi, responsabile del Monastero nello sviluppo del Dharma a Pomaia. Pirito aveva abbtacciato la causa del Tibet oppresso e in tantissime occasioni ha portato numerosi artisti a incontrare il Dalai Lama. Tra questi Lucio Dalla, Alice, Franco Battiato e altri.
A introdurlo nel mondo della musica era stato il fratello Nino Pirito, giornalista al Secolo XIX di Genova, ma anche protagonista di un album rivoluzionario come Suonate suonatori del 1971. Ne avevamo parlato all’indomani della scomparsa di Nino nel 2022, ne era molto dispiaciuto. E con Fausto chi scrive ha una storia da raccontare, avendo avuto l’occasione di averlo potuto frequentare, come collaboratore di Tutto Musica & Spettacolo. Conoscevo Peppo Delconte e mi muovevo nel mondo del giornalismo nelle file minori, raccogliendo occasionali collaborazioni con le riviste di settore, mentre partecipavo attivamente al quotidiano La Provincia di Como Lecco Sondrio. Mi muovevo nelle ristampe e produzioni degli album collegati al pop degli anni Settanta e una volta al Mercato del Disco di Novegro, alle porte di Milano, incrocio Stefano Bianchi che era in pianta stabile al Tutto Musica. Si chiacchiera ed è lui che mi invita ad andare in redazione per proporre magari un servizio sul ritorno di fiamma della musica italiana degli anni Settanta. Ho appuntamento con Peppo Delconte, storico giornalista, già ufficio stampa per De Andre e Battiato, ma soprattutto caposervizio di Gong, la rivista musicale più bella di sempre. Arrivo, mi accoglie Stefano Bianchi, ma Peppo tarda ad arrivare, nel mentre entra in redazione Fausto Pirito, che conoscevo appena di vista. Capìta la situazione mi chiede cosa avrei da proporre, mi presenta al direttore e mi congeda con l’incarico di preparare il servizio, che poi avrei consegnato a Peppo Delconte. In men che non si dica, Pirito intuisce credo un potenziale che andava ad arricchire il giornale. Dopo quel primo servizio sarà lui il mio referente, per almeno dieci anni. Era lui che organizzava numerose pagine del giornale e distribuiva il lavoro a vari collaboratori. Pian piano la frequentazione è diventata più assidua, a volte si faceva pausa al bar di fronte in Corso Europa, dove un tempo c’era il locale Copacabana, di fronte al Paips, altro locale di tante serate musicali, centralissimo, adiacente a Piazza San Babila. Storie di locali che avrei sviluppato nel mio libro “Che Musica a Milano”. Su Tutto Musica & Spettacolo, oltre ai servizi, interviste, e recensioni, con Pirito arrivo a concordare una rubrica dedicata al cd a medio prezzo. In quel periodo le case discografiche avevano dato il via alla ristampa di tutto il catalogo in formato cd e noi suggerivamo al lettore come procurarsi intere discografie a medio prezzo.
Pirito l’aveva subito appoggiata, un’intera pagina, come anche una rubrica di recensioni dedicata alla Etnica, World Music e Altri Suoni, altra mia passione che aveva generato anche alcune mie produzioni nella collana “Desert Rain”. Qualche concerto insieme lo abbiamo visto, a Milano o a Villa Arconati di Castellazzo di Bollate, ma anche a Novellara dove seguiva il Tributo ad Augusto, manifestazione da lui ideata insieme al giornalista Stefano Ronzani. Tributo che si è spostato in varie località, come quella volta a Cesenatico nel 2013 in occasione della celebrazione dei 50 anni dei Nomadi. Quella volta c’era anche l’amico comune Omar Pedrini. Sì, perché Fausto Pirito sapeva farsi voler bene e aveva dei rapporti personali con tanti artisti, da Jovanotti a Vasco Rossi, Zucchero, Alice, Dalla e Battiato. Non pubblico mai foto che mi riguardano, ma sarebbe da ipocriti non farlo in questa occasione: è del 2013 in quel di Cesenatico.
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