Cambiamenti climatici e migranti sono i temi intorno ai quali si sviluppa la narrazione dell’ultimo romanzo di Piero Malenotti, Per l’ultima goccia, ambientato in Marocco. La città dove si svolge la storia, però, El Amal (che in arabo significa speranza) è frutto della sua fantasia, spiega l’autore nell’incipit, o meglio, delle sensazioni che questa terra e la sua cultura gli hanno trasmesso durante un lungo viaggio.
Protagonista del libro è un ingegnere minerario, specializzato nella ricerca dei giacimenti di petrolio e gas e nella progettazione e realizzazione degli impianti per l’estrazione e la prima lavorazione delle risorse, necessaria prima del trasporto alle raffinerie.
Spiega nelle note al libro Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia: “Il riscaldamento globale in atto deriva dall’uso dei combustibili fossili, dalla deforestazione, dalle attività agricole e industriali. Oggi dobbiamo agire prima che anche l’ultimo spicchio di finestra per evitare gli scenari peggiori si chiuda”.
E aggiunge Ivan Novelli, presidente di Greenpeace Italia, in un commento pubblicato nelle ultime pagine: “Alla montagna del debito su cui poggia l’economia dei paesi sviluppati, si affianca quella di un debito ambientale che, continuando così, sarà altrettanto impossibile ripagare”.
Anche la letteratura, dunque, lancia l’appello per un cambio di passo, prima che non sia più possibile mitigare i danni ambientali che ormai sono sotto gli occhi di tutti.
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