Il 6 gennaio 1980, Letizia Battaglia scatta una delle sue fotografie più dolorose e memorabili: Sergio Mattarella, sotto shock, stringe tra le braccia il corpo senza vita del fratello Piersanti, ucciso dalla mafia. Per rendere omaggio alla fotoreporter e a quella tragica giornata, Rai3 trasmetterà il prossimo 6 gennaio il documentario “Il mio nome è Battaglia”. Il film ripercorre la vita e la carriera di Battaglia, una donna che ha sfidato il sistema mafioso e la corruzione con le sue immagini, diventando un simbolo di lotta per la verità e la giustizia.
Fabrizio Zappi, direttore di Rai Documentari, ha spiegato che la scelta della data vuole anche ricordare Piersanti Mattarella, aggiungendo che sarebbe importante approfondire ulteriormente la sua storia. Il documentario, scritto e diretto da Cécile Allegra, è frutto di una collaborazione internazionale che coinvolge Rai Documentari, France Télévisions e altri partner.
Letizia Battaglia, dopo aver vissuto un matrimonio opprimente iniziato quando aveva solo 16 anni, si è reinventata come fotoreporter, prima a Milano e poi in Sicilia, dove ha documentato i crimini mafiosi. Con la sua macchina fotografica ha dato volto alle vittime e ha contribuito a rompere il silenzio attorno alla mafia. Dopo l’assassinio dei giudici Falcone e Borsellino, ha smesso di fotografare le scene del crimine, dedicandosi a immortalare i bambini e le donne, simboli di resistenza e speranza per una Sicilia migliore.
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