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Nei musei del Cairo le statue possono essere amirate integre grazie alla realtà aumentata

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L’Egitto ha lanciato un’app innovativa che, grazie alla realtà aumentata (AR), consente ai visitatori dei musei del Cairo di vedere le statue danneggiate come apparivano originariamente. L’applicazione, disponibile al Museo Egizio in piazza Tahrir e al Museo Nazionale della Civiltà Egizia, permette di inquadrare un reperto con il cellulare o scannerizzare un codice a barre, ricostruendo in tempo reale l’aspetto originario delle opere.

Il progetto, realizzato in collaborazione con Meta International, è stato chiamato “Instagram Project Revival” e, come spiegato dal ministro del Turismo e delle antichità egiziane Sherif Fathy, offre un’esperienza coinvolgente, soprattutto per le giovani generazioni. “Vogliamo raggiungere nuovi gruppi di visitatori, adattandoci alle preferenze moderne”, ha dichiarato Fathy, evidenziando come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata possano rendere il turismo culturale più accattivante e accessibile.

Tra le opere già digitalizzate vi sono la testa della statua della regina Hatshepsut e la statua del dio Amon con la consorte Mut. Oltre a ricostruire visivamente i reperti, l’app fornisce anche informazioni dettagliate, arricchendo l’esperienza educativa e intrattenendo i visitatori.

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