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Baby Reindeer: la serie di successo scatena la caccia alle persone reali

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di Azzurra Arlotto

Baby Reindeer, la nuova miniserie di Richard Gadd, che sta ottenendo un grande successo su Netflix, cela anche un lato oscuro: gli spettatori, infatti, sono ossessionati dall’idea di scoprire chi siano le persone reali che hanno ispirato i personaggi dello show.

Basata su un’esperienza vissuta da Gadd stesso, la miniserie racconta la storia di un uomo perseguitato da una stalker di nome Martha Scott (interpretata da Jessica Gunning). Da quando lo show è uscito sulla piattaforma streaming, molti spettatori hanno iniziato a cercare di identificare la vera Martha e gli altri personaggi della serie sui social media.

Questa caccia all’uomo ha coinvolto anche persone innocenti: una donna che sostiene di essere stata la vera ispirazione per Martha Scott ha, infatti, ricevuto minacce di morte e abusi da parte dei fan di Gadd.

Anche un attore, scrittore e regista britannico è stato vittima di diffamazione online perché si credeva fosse ispirato a un altro personaggio della serie, con un ruolo decisamente negativo all’interno della storia.

Gadd ha reagito a queste vicende con un messaggio pubblicato sulle sue pagine social, chiedendo agli spettatori di smettere di speculare sulle identità reali delle persone coinvolte nella serie. Ha sottolineato che lo scopo di Baby Reindeer non è quello di far del male a nessuno, ma di raccontare una storia importante.

In una dichiarazione su Instagram, ha scritto: “Le persone che amo, con cui ho lavorato e che ammiro… sono ingiustamente coinvolte in speculazioni. Per favore, non speculate su chi potrebbero essere le persone della vita reale. Non è questo lo scopo del nostro spettacolo.”

Ma cosa spinge gli spettatori a cercare le persone reali dietro ai personaggi di finzione?

Secondo Chris Gardner, senior writer dell’Hollywood Reporter, è dovuto al fatto che viviamo in un’epoca di “boom del crimine vero”. Le persone sono attratte da storie vere e vogliono sapere chi si nasconde dietro a ciò che vedono sullo schermo. Inoltre, i social media rendono più facile che mai entrare in contatto con i vari soggetti e indagare sulla loro vita privata.

Azioni che portano ai medesimi comportamenti ossessivi e dannosi denunciati all’interno della serie stessa.

Baby Reindeer è una storia potente sullo stalking e sui suoi effetti devastanti, che mira a sensibilizzare su questo tema importante, lasciando anche uno spunto di riflessione sui pericoli dell’ossessione che può derivare da un rapporto tossico, sia nella vita reale che nel mondo online.

È importante ricordare che i personaggi di finzione non sono persone reali. Le storie che vediamo nei film e nelle serie tv sono spesso ispirate a eventi accaduti davvero, ma non sono mai una rappresentazione esatta della realtà.

Non sarebbe dunque meglio smetterla di speculare sulle indentità alla base dei personaggi e concentrarsi invece sul messaggio che la miniserie vuole trasmettere?

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