Il progetto, complementare al Museo Dante, è nato nell’ambito delle celebrazioni del settimo centenario della morte del Sommo Poeta ed è curato dall’Istituzione Biblioteca Classense, in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi di Firenze, con il contributo della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna.
Casa Dante è uno spazio polifunzionale che ospita diverse sale espositive, tra cui una dedicata agli “Uffizi Diffusi”, un bookshop, una corte meditativa e i laboratori didattici curati dalla Fondazione RavennAntica. Questo nuovo spazio in arrivo arricchisce Casa Dante e completa il percorso cronologico delle collezioni dantesche, con reperti presentati per la prima volta che ampliano la narrazione del rapporto tra Ravenna e l’Alighieri.
Casa Dante si pone come la sede che documenta e racconta la fortuna di Dante tra Ottocento e Novecento ed il culto a lui riservato a Ravenna dal 1865 ad oggi: dal momento del ritrovamento dei resti del poeta e dell’esposizione dei primi cimeli, alle Feste dantesche e alla nascita della Cerimonia dell’olio del 1908; dal 1921 al 2021, rispettivamente sesto e settimo centenario della morte di Dante.
Un approfondimento è dedicato al mito delle spoglie di Dante: trovano così posto la cassetta in piombo (1865) e il forziere (1944) che contenevano le ossa del poeta, restaurati grazie ad un accordo con il dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna-campus di Ravenna e al lavoro della professoressa Florence Caillaud e dei suoi allievi.
La nuova sala espositiva, dedicata al culto del poeta dal 1922 ai giorni nostri, ospita le testimonianze contemporanee del cosiddetto Dante pop, a dimostrazione di quanto la figura del poeta sia ancora rilevante nell’ispirare l’opera di artisti e comunicatori.
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