Nel labirinto della nostalgia, talvolta si inciampa in un filo d’oro, che non si limita a connettere il passato al presente, ma che tesse nuove trame, sfidando la consuetudine e abbracciando la metamorfosi. Così, nel delicato gioco tra tradizione e innovazione, la Premiata Forneria Marconi (PFM) si appresta a tornare sui palcoscenici italiani, accolta da un pubblico che non si accontenta della semplice rievocazione, ma esige l’imprevedibile reinterpretazione.
Il tour teatrale “PFM canta De André”, in partenza il 16 novembre 2024 a Cremona, segna una nuova fase per la band, che si prepara a riproporre il sodalizio con i brani di Fabrizio De André attraverso una serie di concerti in diverse città italiane, come Milano (19 e 20 novembre), Palermo (29 novembre), Catania (30 novembre) e Roma (30 dicembre).
Il repertorio più iconico di De André, vedrà la PFM reinterpretare capolavori come Bocca di Rosa, Il pescatore e La guerra di Piero, conferendo loro un respiro nuovo, intrecciando progressive rock e canzone d’autore.
Questa tournée segna anche un cambio di formazione; di fatto, dopo nove anni, il chitarrista Marco Sfogli lascia il posto a Giacomo Castellano, che porterà la sua personale sensibilità musicale in un ruolo delicato e centrale. Castellano, cresciuto con la musica della PFM, ha dichiarato di sentirsi onorato di entrare a far parte di un ensemble tanto storico, riconoscendo l’influenza del lavoro di Sfogli e l’impatto che la sua eredità lascerà sulla nuova avventura.
Accanto ai membri storici della PFM, come Franz Di Cioccio (voce e batteria) e Patrick Djivas (basso), saliranno sul palco ospiti d’eccezione, quali Flavio Premoli, tastierista fondatore della band, e Michele Ascolese, chitarrista storico di De André. Luca Zabbini, leader dei Barock Project, aggiungerà ulteriori sfumature con il suo tocco alle tastiere e alla voce.
Il pubblico non attende una semplice riproposizione del passato; l’aspettativa è forte per una performance che sappia rinnovare quei brani senza tempo, donando loro una dimensione attuale. Le interpretazioni della PFM sono note per trasformare ogni concerto in un viaggio, dove la musica si rende promotrice di un racconto polifonico che attraversa le generazioni. Le esibizioni tutto esaurito come quelle che si sono svolte a Milano e Roma in estate, hanno confermato questa capacità, con esecuzioni che hanno saputo reinventare pezzi come Amico fragile e Il testamento di Tito senza tradire l’essenza originale.
Con l’aggiunta di nuove sonorità e arrangiamenti, la PFM dimostra ancora una volta la sua abilità nel fondere tradizione e innovazione, unendo il passato glorioso della canzone d’autore italiana con una visione musicale che non teme di esplorare nuovi territori.
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