L’assegnazione del Premio Nobel, anche oggi nel 2024, continua a generare aspettative e tentativi di previsione, così come motivi di polemica. Istituito nel 1901 per volontà del chimico svedese Alfred Nobel, rimane il più ambito riconoscimento conferito alle figure che sono state in grado di “produrre il maggior grande beneficio al genere umano”.
Attraverso un complesso sistema di commissioni, è la stessa Nobel Foundation – fondazione di diritto privato, registrata a Stoccolma- a stabilire i vincitori delle sei categorie: quelle originali di Fisica, Chimica, Medicina, Letteratura, Pace e la più recente Economia, aggiunta del 1968 sulla spinta della Banca Centrale Svedese. Sembra che, ad oggi, siano stati conferiti ben 597 premi a 911 laureati. Ma cosa possiamo aspettarci dalle nomine di questo 2024?
La stagione si aprirà lunedì 7 ottobre, con il Premio per la Medicina. A tal proposito c’è chi ritiene possa essere la volta della ricerca genetica sul metabolismo dei lipidi, in grado di portare alla sintesi di nuovi farmaci per il trattamento delle malattie cardiovascolari. Un altro candidato, tuttavia, potrebbe essere lo studio dei gangli della base, le parti del cervello associate al controllo motorio ed alle emozioni; così come quello dell’imprinting genomico, legato ad una maggiore comprensione dell’epigenetica e dello sviluppo dei mammiferi. Si proseguirà martedì 8, con il Premio per la Fisica, e mercoledì 9 con quello per la Chimica.
Il più chiacchierato di tutta la lista, nonché il Premio Nobel per la Letteratura, annunciato giovedì 10 ottobre, genera ogni anno lunghe liste di ipotetici vincitori. Molti opinionisti svedesi ritengono che la scelta sia destinata ad incoronare la scrittrice cinese Can Xue, la favorita da diversi siti internazionali. Tra i nomi in gara, però, figurano anche lo scrittore australiano Gerald Murnane, il britannico Salman Rushdie, la scrittrice antiguo-americana Jamaica Kincaid, la poetessa canadese Anne Carson, l’ungherese Laszlo Krasznahorkai, il romeno Mircea Cartarescu, il keniota Ngugi wa Thiong’o e il giapponese Haruki Murakami. Da anni, poi, continuano a circolare voci sulla russa Lyudmila Ulitskaya, sullo statunitense Thomas Pynchon, sull’argentino César Aira, sui francesi Michel Houellebecq e Pierre Michon, sulla canadese Margaret Atwood ed infine sul siriano Adonis.
Per quanto riguarda il Premio per la Pace, sono 286 le candidature presentate alla commissione. Quest’anno, più di altri, sembra del resto difficile prevedere su chi ricadrà la scelta di venerdì 11 ottobre.
A chiuderà l’intensa ed attesissima settimana, lunedì 14 ottobre, il turno del Premio Nobel per le Scienze Economiche.
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