Coppola, uno dei più grandi registi della storia del cinema, in questi giorni è in Italia, il paese di origine dei nonni, originari della Basilicata, per il lancio del suo ultimo film Megalopolis, che uscirà nelle sale italiane questo mercoledì.
Classe 1939, ben 6 premi Oscar, in un’intervista a Domenica In ha parlato di sé, degli inizi, della sua visione del mondo, comunicando la sua sensibilità e apertura mentale: “La mia vita è sempre stata accompagnata dal cinema, ci tengo però a dire non solo il mio cinema, ma quello in generale, amo infatti le opere di tutti i miei colleghi”, ha esordito.
Su Megalopolis ha spiegato che “L’ipotesi era: come convivere in un modo tormentato come il nostro? Bisogna ripensare il nostro modo di raccontare le storie. Questo film è una favola perché vuole raccontare una storia in modo diverso e chiede anche al pubblico di vedere le cose in modo diverso, per andare oltre i problemi che ci affliggono… Volevo insomma raccontare da decenni questa storia che parla di un mondo pieno di gioia soprattutto per i bambini, ma mentre cercavo di portare avanti il progetto succedeva qualcosa di terribile come, ad esempio, la tragedia delle Torri Gemelle. Ma nonostante questo, non ho mai smesso di credere che ci possa essere un mondo pieno di gioia e di speranza per tutto”.
Per lui, l’Italia è metafora del mondo intero: “Qui avete le auto migliori, gli scienziati, i fisici, i medici migliori, le barche migliori, siete pieni di genialità, perché allora cambiano ogni anno i politici, perché non si riesce a dare stabilità per portare avanti un mondo felice e pieno di speranza? Dobbiamo andare oltre la politica, a un livello superiore”.
In merito ai suoi inizi nel cinema, Coppola ha detto che “È stato come ‘catturare il fulmine in bottiglia’ quello che mi è capitato quando avevo trent’anni “, riferendosi al Padrino. “Allora non avevo auto, né fidanzata, ero poverissimo. Da qui una fama enorme, mi sono sposato e ho avuto tre figli”. Sulla direzione degli attori ha dichiarato: “Il regista è un po’ come un allenatore, ma sono poi gli attori che fanno tutto e io ne ho avuti di fantastici come Al Pacino e Marlon Brando”.
Riguardo ai prossimi progetti , il regista ha anticipato che “Uno è piccolo e divertente, lo girerò in Francia e soprattutto in Italia; un altro è molto ambizioso e probabilmente tornerò a indebitarmi (cosa già accaduta per l’ultimo Megalopolis, e precedentemente con Apocalipse now, ndr)”. Infine, il suo desiderio è “Realizzare un mondo meraviglioso per i nostri figli, per rimediare al casino che abbiamo fatto finora: i bambini hanno diritto a vivere in un mondo più felice”.
Oggi Coppola ha presentato a Cinecittà l’anteprima di Megalopolis, mentre domani incontrerà le giurie di Alice nella città, gli studenti delle scuole di cinema e il pubblico nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica.
L'articolo Francis Ford Coppola, il maestro si racconta e parla del futuro proviene da Globalist.it.