Dopo sedici anni, torna l’assegnazione di un riconoscimento alla carriera, con un omaggio speciale al regista Pupi Avati. Autore de L’orto americano, presentato all’ultimo Festival di Venezia e dedicato al poeta Giovanni Pascoli, come sognava lo stesso regista data la sua passione per quest’ultimo, Avati riceverà questo prestigioso premio nel corso della XX edizione della manifestazione.
Nella XX edizione del riconoscimento portato avanti dall’associazione “Sammauroindustria”, che mette insieme i più importanti imprenditori del paese nativo di Giovanni Pascoli, si tornerà ad assegnare un premio alla carriera dopo ben 16 anni, dall’ultima assegnazione al poeta siriano Adonis.
L’obiettivo permane quello di raggiungere le poesie di Pascoli anche attraverso i diversificati campi della letteratura, dell’arte, del cinema ecc.; negli ultimi anni infatti, il premio è stato assegnato anche ad esponenti culturali quali Yves Bonnefoy, Mario Luzi e Giovanni Giudici.
Domenica 3 novembre sarà la giornata dedicata ai riconoscimenti e allo stesso Avati: infatti, oltre alla consegna del premio a Villa Torlonia-La Torre a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena), nel pomeriggio sarà anche presentato il libro da cui è tratto il film, con lo stesso regista a dialogare con l’ideatore del premio, nonché membro della giuria, Gianfranco Miro Gori.
Lo stesso Gori ricorda: “Come Pascoli, Pupi Avati ha tratto linfa vitale dall’ambiente provinciale, ha progettato di fare un film su Pascoli e citazioni dal poeta si trovano in alcuni suoi film”.
Inoltre, il premio nel 2024, nelle rispettive due sezioni, è stato assegnato anche a Nevio Spadoni per la raccolta “Parôl d’sêl e d’mél. Parole di sale e di miele” (Dialetto) e a Tiziano Broggiato per il libro “Sorvoli”, (Lingua), in collaborazione con Romagna Banca.
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