Nel Settecento, il secolo della ragione e dell’Encyclopédie, di Voltaire e della Rivoluzione francese, ma anche della diffusione delle teorie di Newton e della meraviglia suscitata da fenomeni naturali come l’elettricità, le donne erano ancora per lo più relegate a ruoli femminili stereotipati e le università erano frequentate da soli maschi benestanti. Ma qualcosa si stava muovendo, perché già due donne avevano “osato” laurearsi: Elena Cornaro Piscopia, a Padova nella seconda metà del Seicento, e Laura Bassi a Bologna.
La quindicenne Cristina Roccati a Rovigo, cittadina di circa 5mila abitanti, sognava a sua volta di studiare materie scientifiche: con l’appoggio del padre, nel 1747 contattò la Bassi e la raggiunse, divenendo così la prima studentessa “fuori sede” della storia, e laureandosi a 19 anni. Dopo una breve parentesi a Padova per studiare astronomia e la fisica di Newton, tornò a Rovigo, dove si dedicò all’insegnamento. Nel 1754 i membri dell’Accademia dei Concordi la nominarono (non senza proteste e persino dimissioni polemiche) loro “Principe”.”
La mostra a lei dedicata a Palazzo Roncale le restituisce voce e ripercorre i rapporti tra scienza, società e ruolo delle donne nel secolo dei Lumi: “Negli anni della Roccati – spiega la curatrice, Elena Canadelli – la moda degli spettacoli di elettricità e di dimostrazioni sperimentali conquistò nobili e accademici in cerca di fama e notorietà, animando le serate di corti e salotti, mentre si moltiplicavano i primi libri di divulgazione scientifica.”
Ma questa originale esposizione parla anche al nostro presente, dove il tema della presenza/assenza delle donne nella scienza continua a fare riflettere e discutere, con il permanere della disparità di genere nelle materie scientifiche.
A lei è stato intitolato uno dei telescopi che verranno lanciati in orbita nell’ambito del progetto PLATO dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), la cui missione è individuare pianeti extrasolari simili alla Terra: una nuova avventura per una donna che nel Settecento ha dedicato la sua vita alla scienza e allo studio della natura.
La mostra si protrarrà fino al 21 aprile del prossimo anno; è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con l’Accademia dei Concordi e il Comune di Rovigo, con la curatela scientifica di Elena Canadelli, da una idea di Sergio Campagnolo.
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