di Marcello Cecconi
Non posso non partire da chi sta concludendo l’anno con fuochi d’artificio: Anna. La femcee spezzina nata nel 2003 di cognome fa Pepe ed è figlia di Cristian, buon centrocampista semiprofessionista degli anni Novanta e dj per passione. Dopo il grande successo dell’esordio con Bando, che la proclamò reginetta di TikTok durante il lockdown, brano scelto per la colonna sonora della serie 2023 di Fast & Furios, Anna ha definitivamente conquistato il pubblico consacrandosi quest’anno con un tour club ancora in svolgimento.
Nelle sei date al Fabrique di Milano ha contato quasi ventimila spettatori e stasera sarà all’Estragon di Bologna per terminare la tournée con la doppia data di Roma del 30 novembre e 1° dicembre all’Atlantic. Dopo questa esperienza nei club, Anna si prepara a conquistare i palasport delle principali città italiane alla fine del 2025, con il “Vera Baddie Tour 2025”. Nome preso in prestito dal suo primo album uscito a giugno scorso, Vera Baddie, quattordici tracce con il caso di 30°C, uno dei brani più ascoltati dell’estate 2024.
Con 6 miliardi di stream, oltre 4 milioni di copie certificate in Italia, (davanti ad Annalisa, Elodie e Madame), 39 dischi di Platino e 8 dischi d’Oro, Anna è l’artista femminile più ascoltata dell’anno. Un fenomeno che sta conquistando un’intera generazione e dopo un’estate da protagonista nei principali festival potrebbe volare a Sanremo 2025.
A mio avviso ci sono, però, almeno altri due protagonisti della scena che hanno inciso il proprio nome nell’annale della scena urban del 2024 e che accompagnano la spezzina Anna Pepe. Sto pensando a Lazza, (Jacopo Lazzarini), il trentenne cantante di Cenere e a Kid Yugi, (Francesco Stasi), il 23enne rapper pugliese.
Da un lato c’è proprio lui, Lazza, che sta per inaugurare un 2025 con undici date in gennaio nei palazzetti della penisola, già tutti sold out, e che chiude il 2024 con il successo di Locura, il suo ultimo album. Lavoro presentato con quell’evento particolare, “Locura opera n.1” negli spazi intorno allo stadio San Siro di Milano dove si era sistemata anche l’Orchestra Sinfonica di Milano, diretta dal Maestro Enzo Campagnoli, che l’accompagnava nella performance. Evento in streaming anche su YouTube, che ha incollato allo schermo sessantamila spettatori che hanno potuto beneficiare dell’ascolto in anteprima di alcuni brani dell’album, qualche giorno prima dell’uscita ufficiale. Lazza, con questo album ha già incassato il doppio Disco di platino anche e soprattutto grazie a brani come 100 messaggi, lanciato a Sanremo 2024 e che sta per superare i 100milioni di streams su Spotify.
Ma c’è anche Kid Yugi, il ragazzo nato a Massafra di Taranto che si era iscritto a Lettere ma che poi ha mollato per dedicarsi alla passione che da tempo coltivava. Esordio, almeno da solista, nel 2022 con questo nuovo moniker rubato in parte a Kid Cudi, il rapper americano, e in parte al cartoon giapponese Yu-Gi-Oh e con meno di due minuti di freestyle è riuscito a convogliare su di sé l’attenzione dei big e delle etichette musicali. All’inizio di novembre 2024 però, attraverso Tutti i nomi del diavolo, un ampliato confezionamento de I nomi del diavolo, l’ultimo album uscito originariamente lo scorso marzo, Kid Yugi ha chiuso un suo ciclo. Nel progetto di repack ha aggiunto otto brami inediti e collaborazioni speciali che espandono i concetti musicali e i temi sociali dell’originale.
In Donna, uno dei singoli aggiunti, il rapper trasmette struggimento e sofferenza scavando nella storia di un rapporto complesso e tormentato e con il suo stile caratteristico, Yugi riesce a rappresentare quasi una serenata a una figura femminile idealizzata. Il singolo prepara il terreno per nuove tracce che arricchiranno la versione deluxe dell’album, che già così è stata certificata doppio platino. Anche lui come Anna, è stato protagonista di tre recenti date sold out al Fabrique di Milano dove, sul palco, sono sfilati artisti come Sfera Ebbasta, Tedua, Ernia e Night Skinny. Un rapper che, come molti altri, sta ridefinendo la scena urban italiana attraverso l’incisività di testi e basi innovative.
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