Dal 16 al 20 ottobre , per la prima volta dal lontano 1988, l’Italia sarà ospite d’onore alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte, la più importante d’Europa. Eppure, nonostante il lieto evento, già si manifestano le prime polemiche.
Della delegazione di 100 scrittori che saranno inviati a rappresentare il nostro Stato, 40 hanno manifestato preoccupazione di fronte a quelle che individuano come ingerenze da parte della classe politica attualmente al governo. Il timore è che questo possa danneggiare l’immagine dell’Italia sul piano culturale interazionale, oltre che limitare la libertà di espressione e parola. Tra i nomi spiccano Viola Ardone, Silvia Avallone, Mauro Covacich, Mario Desiati, Donatella Di Pietrantonio, Helena Janeczek, Dacia Maraini, Sandro Veronesi, Giulia Caminito, Melania Mazzucco, Antonio Scurati e Maurizio De Giovanni. “Tale ingerenza – ci spiegano gli autori coordinati da Paolo Giordano – si esplica non solo nell’occupazione sistematica di ogni ruolo decisionale nella cultura secondo criteri di fedeltà politica, ma anche in forme più o meno esplicite di censura, in attacchi personali volti al discredito e in un uso spregiudicato delle querele ai danni di scrittori, giornalisti e intellettuali da parte di chi occupa posizioni di potere“. Queste le accuse forse più gravi.
Un altro dei punti salienti presentati dalla lettera riguarda, poi, l’esclusione di Saviano dall’evento, in ogni caso invitato in un secondo momento dal Commissario Straordinario Mauro Mazza. L’atto, secondo il loro parere, si inserirebbe infatti in un contesto di prevaricazioni dalle diverse forme e gravità, perpetrate nel corso degli ultimi due anni.
“Ho cercato di spiegare perché lo scrittore non era stato preso in considerazione(…): cioè abbiamo seguito il metodo sempre seguito dall’Aie, dove tra l’altro io sono presidente da pochi mesi»replica Cipolletta “nella preparazione delle fiere, l’Aie chiede agli editori quali sono gli autori che vogliono presentare, senza aggiungere o togliere nomi, ma solo con una cernita delle proposte per tenere presenti generi e tipologie di editori, in modo che nessuno sia trascurato“. Lo stesso Jürgen Boos ha dichiarato che Aie e Buchmesse hanno provveduto ad inviare una risposta personale ai firmatari, rimarcando gli scopi principali dell’occasione: fornire una piattaforma di incontri internazionali, sostenere la pluralità di voci ed alimentare prospettive diverse. Inoltre, a seguito delle lamentele sulla impossibilità di tenere incontri internazionali al di fuori degli spazi limitati previsti dalla commissione italiana, sono stati promossi momenti ulteriori di dibattito. E’ del resto fondamentale, sostengono le associazioni e le autorità coinvolte, che autori ed editori si sentano sempre accolti e liberi come fossero a casa propria.
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